In ricordo di Ghesce Ciampa Ghyatso
Di solito rinpoce (gioiello in tibetano) è un appellativo che si dà a maestri che sono riconosciuti come incarnazione di altri maestri. All’appellativo si coniugano quindi qualità particolari.
È riconoscendo la profondità delle sue qualità che lo abbiamo sempre chiamato Ghesce Ciampa Ghyatso Rinpoce, pur se non era, in questa vita, l’incarnazione riconosciuta di un altro maestro.
Il Centro ScenPhen GiamTse Ling (ora Losang Yesce) è nato per suo volere nel 1999 e ha vissuto in questi anni sotto la sua guida spirituale cercando di fare del proprio meglio per essere sempre coerenti con i suoi consigli e desideri.
Ora, come tutti i suoi discepoli, in Italia, India e altre parti del mondo, siamo orfani di tanto amore e saggezza. Il suo nome, Ciampa Ghyatso, vuol dire proprio oceano d’amore, un amore accompagnato da una saggezza profonda che gli permetteva di essere un’amorevole presenza in grado di aiutare i discepoli nella vita quotidiana oltre che sui sentieri della pratica, e al contempo essere un erudito universalmente riconosciuto.
Aveva preso la cittadinanza italiana e, pur restando un puro monaco tibetano, era sempre al corrente delle cose che accadevano nel nostro paese, a livello politico e sociale.
Anche il Presidente della Repubblica Italiana, recentemente, ne ha riconosciuto la statura conferendogli l’onorificenza di cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Ci ha lasciato smettendo di respirare il 27 novembre 2007 poco prima delle quattro del mattino, da grande lama qual’era, seduto nella posizione di meditazione sul letto d’ospedale in cui era stato portato dai suoi discepoli e assistenti di Pomaia, dove viveva da 27 anni. È rimasto in meditazione sulla chiara luce della mente fino al 3 dicembre. Nel giorno di Ge Tsongkhapa, il 4 dicembre 2007, Per la prima volta, ma non per caso, in Italia è stata eseguita una cerimonia di cremazione secondo il rito buddhista e adatta al rango di un grande lama come Ghesce La. I giorni in cui Ghesce La dimorava nella chiara luce sono stati giorni di preghiere e pratiche continue per tutti i suoi discepoli ovunque si trovassero, e in particolare attorno a lui, all’Istituto Lama Tzong Khapa e nella sua camera.
Anche durante la cerimonia di cremazione la sua grandezza si è resa manifesta e senza dubbio ha mostrato ancora una volta di essere un’emanazione di Ge Tsongkhapa.
Il 14 dicembre 2007 lo stupa della cremazione è stato aperto e sono stati letti i segni di auspicio per la sua nuova incarnazione che tutti ci auguriamo sia riconosciuta velocemente in modo che possa presto tornare a beneficare il mondo e gli esseri con la sua presenza e i suoi insegnamenti.
L’ultimo -in ordine di tempo- dei suoi progetti è la creazione di un monastero nei pressi di Pomaia. Per realizzarlo è stata creata un’associazione, Sangha onlus, che ha perfezionato l’acquisto della terra proprio il giorno 14 dicembre. Tutti noi suoi discepoli ci sentiamo impegnati a contribuire al successo di questo progetto come testimonianza vivente della nostra devozione nei suoi confronti.